PATRIZIO MARIA PUPPO


INSIGHT_SHoP_WORKS

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Dal Concepimento alla Realizzazione

SHoP Architects processi in dettaglio

Il volume “SHoP works” di Stefano Converso, parte della collana The IT Revolution, collana italiana di libri sull’informatica e l’architettura, fondata da Antonino Saggio, e pubblicato nel 2008, si erge come una guida illuminante nel mondo dell’architettura contemporanea. Attraverso un’analisi approfondita del pluripremiato studio SHoP Architects, Converso svela una prospettiva unica e rivoluzionaria che ridefinisce i paradigmi tradizionali dell’architettura.
L’approccio di SHoP si distingue per la sua filosofia centrata sullo studio e la sua attenzione al processo creativo. L’autore delinea chiaramente la complessità di questo studio, fondato da cinque partner con background eterogenei, il che aggiunge una ricchezza di prospettive al loro lavoro. Holden, con una formazione in storia dell’arte, C. Sharples in scienze politiche, W. Sharples in marketing e Pasquarelli in economia, portano una diversità di competenze che si riflette nei progetti innovativi dello studio.
Il libro delinea il ruolo cruciale dello studio nel processo decisionale, una pratica che li ha portati a rifiutare incarichi incoerenti con i loro ideali. Il volume ci guida attraverso la metodologia di SHoP, evidenziando il coinvolgimento attivo dei progettisti in ogni fase del processo, dall’ideazione all’implementazione. Questa approfondita partecipazione è un tratto distintivo che rende il loro approccio iterativo, qualitativo e sperimentale.
Un capitolo significativo offre uno sguardo alla struttura operativa di SHoP, enfatizzando la semplificazione delle relazioni tra cliente, consulenti e realizzatori. Questo approccio ha permesso allo studio di mediare con successo tra efficienza e qualità, un equilibrio spesso difficile da raggiungere nel mercato.
SHoP si distingue ulteriormente attraverso il concetto di “Versioning” e “Sartorializzazione”. La flessibilità operativa dell’architetto, che attinge da discipline eterogenee come moda, finanza e cibo, è una tattica chiave per estrarre elementi utili per il progetto.
La narrativa si snoda attraverso la collaborazione di SHoP con la ricerca informatica e l’uso innovativo dei software. Contrariamente agli approcci tradizionali, lo studio abbraccia una flessibilità estrema nella scelta del software, adottando un approccio adattivo che si adatta alle esigenze specifiche di ciascun progetto.
L’autore sottolinea il passaggio chiave di SHoP verso l’utilizzo della tecnologia parametrica, evidenziando progetti emblematici come il FIT di New York. L’adozione di software parametrici, come GenerativeComponents e Digital Project, rivela un’evoluzione significativa nella metodologia di progettazione di SHoP, consentendo una maggiore precisione e flessibilità nelle fasi di produzione.
Il libro culmina con l’analisi di progetti specifici, come il ponte pedonale su Rector Street, evidenziando la maestria di SHoP nel gestire sfide tecnologiche e progettuali attraverso l’integrazione di software parametrici. La crescita dello studio e l’esperienza acquisita emergono come elementi cruciali nella gestione di progetti complessi e innovativi.
SHoP works è volume non troppo lungo ma estremamente denso che delinea l’incredibile viaggio di SHoP Architects nel contesto dell’architettura contemporanea. Converso presenta una visione chiara e ispiratrice, incanalando la complessità dello studio in un racconto che cattura l’essenza dell’innovazione architettonica di SHoP in tutti i processi e metodi piu importanti.

Da un mio punto di vista, trovo estremamente interessante e arricchente il contenuto di questo libro. In particolare, offre una prospettiva illuminante sull’importanza di dinamiche spesso trascurate o insufficientemente approfondite nel contesto lavorativo. Queste dinamiche riguardano i rapporti tra attori diversi e la concezione dei software non solo come strumenti necessari all’adeguamento, ma come potenti alleati per il progresso e l’innovazione.